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Ridurre i costi è l’obiettivo di tutti, ma la Yamaha non si è detta d’accordo con la proposta della Ducati
17 apr 2020 (Aggiornato il 18 apr 2020 alle 22:57)
L’obiettivo principale in questo momento per il motociclismo è quello di trovare una soluzione valida per poter ridurre sensibilmente i costi. Sia per un team privato, che normalmente viene aiutato economicamente dagli sponsor, sia per un team ufficiale, dato che le case costruttrici in questo momento devono fare i conti con una riduzione delle moto vendute.
Il Direttore Generale di Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, aveva proposto l’utilizzo di una sola moto, dato che la MotoGP è l’unica classe in cui i piloti ne hanno due a disposizioni. Sia nelle classi minori, Moto3 e Moto2, sia in Superbike, i piloti contano con una sola moto e ciò non influisce sullo spettacolo. Questo, secondo l’ingegnere veneto, andrebbe a ridurre i costi, a iniziare da quello dei ricambi.
Non è d’accordo Massimo Meregalli, team manager di Yamaha, che al sito di Autosport.com ha dichiarato: “Sono contrario a questa proposta perché le moto sono già pronte. Certo che si può risparmiare sui pezzi di ricambio, ma per quanto riguarda l'investimento, lo vedo più come un problema che come un profitto. Non mi piace l’idea, perdere una sessione per una caduta potrebbe compromettere molto sia a livello tecnico sia a livello di spettacolo”.
Tocca trovare un’altra idea salvacrisi.
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